Fontana della Palla di Cannone - ROMACITTAETERNA

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Fontana della Palla di Cannone


Dove e Collocata:

 
 

Via Trinita' de' Monti

Zona:

 
 

Campo Marzio

Autore:

 
 

Anonimo

Committente:

 
 

Cardinale Ferdinando Medici


In una delle località più poetiche e suggestive di Roma, all'ombra di un folto gruppo di annose piante, con lo sfondo mirabile del pano della città e dell'anfiteatro delle circostanti colline, si profila la semplice e graziosa fontana detta di villa Medici: una tazza di granito con piede di marmo, posata su di un piedistallo ottagonale. Nel centro della tazza è una grossa sfera — la tradizione vuole che sia una palla di cannone — sormontata da un giglio, dal quale scaturisce un getto d'acqua che ricade nella tazza e poi nella vasca, pure ottagonale, posta a paro del livello stradale, e circoscritta da fascie di travertino.
Questa fontana, che sorge appena fuori dei cancelli del Pincio e quasi di fronte all'ingresso di villa Medici, fu fatta erigere dal cardinale Alessandro de' Medici, che fu poi Leone XI, dinnanzi al palazzo della sua nobile famiglia, su disegno di Annibale Lippi.
Malgrado la semplicità delle sue linee, questa fontanina del Pincio è forse fra le più note per la sua ubicazione: certo è una delle più
riprodotte dai turisti dilettanti di fotografia e dai pittori paesisti, i quali traggono un eccellente partito dalla massa di neri elei, tagliati alla settecentesca, in mezzo ai quali si profila la sagoma della tazza, anne anch'essa dal tempo e dal musco, sullo sfondo azzurro del limpido cielo di Roma. Mèta delle passeggiate vespertine degli innamorati dei tramonti rosei, questa fontana segna il limite all'andirivieni dei frequentatori della Trinità dei Monti, così cara alle giovani coppie e a tutti coloro che amano, dopo una giornata di lavoro, di frovare in mezzo al tumulto febbrile della vita cittadina, un angoletto tranquillo e riposante, sotto le chiome fruscianti di un bel viale alberato.
Poiché ho accennato alla famosa « palla di cannone », riferirò pure l'origine della storiella o della leggenda. Durante le molte feste, le innumerevoli visite che seguirono il solenne ingresso a Roma della
ex Regina Cristina Alessandra di Svezia — dopo la solenne abiura di Innsbruk — la « Pallade di Svezia » venne condotta anche in Castel Sant'Angelo, dove si spararono in suo onore diversi colpi di cannone. Educata virilmente da suo padre Gustavo II Wasa, l'ex Regina, che non trascurava nessuna occasione per dare libero sfogo alle sue pas di irrequieta amazzone, pare volesse puntare personalmente il pezzo con il quale si stava sparando, e lasciar partire il colpo. Si narra che il proiettile sferico di marmo lanciato dalla regale mano di Cristina, andasse appunto a cadere lassù, alla Trinità dei Monti, e che in memo di questo episodio venisse collocato al centro della fontanina che Leone XI vi aveva fatto erigere una cinquantina d'anni prima.
Sul conto di colei che aveva abbandonato tre corone, quella di Svezia, dei Goti e dei Vandali, per abbracciare la fede cattolica, corrono tante storie, tante lodi e tanti biasimi, che possiamo accogliere e regi anche questo raccontino, non inverosimile nè mal trovato, anche se non sia rigorosamente storico.


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