Fontana Bocca di Leone - ROMACITTAETERNA

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Fontana Bocca di Leone


Dove e Collocata:

 
 

Via Bocca di Leone

Zona:

 
 

Campo Marzio

Autore:

 
 

A. Sarti (1842)

Committente:

 
 

Principessa Torlonia

Quella prospiciente sulla via Bocca di Leone è la principale delle tre facciate del palazzo Torlonia, detto di via Condotti; palazzo che fu fatto costruire dai baroni Nunes, sui disegni di Giovanni Antonio De Rossi; che divenne poi proprietà del Principe di Mussignano e di Canino, di don Carlo Bonaparte, e che fu da quest'ultimo venduto a don Marino Torlonia, creato Duca di Poli e di Guadagnolo da Pio IX, con breve del 26 febbraio 1847. Sempre intelligentemente prodighi della loro fortuna, i Torlonia fecero notevolmente abbellire il palazzo, affidandone i lavori all'architetto Antonio Sarti.
Contemporanea a questi grandi restauri ed ampliamenti è la bella fontanina che venne fatta erigere a metà della facciata di via Bocca di Leone, al centro di un prospetto architettonico che le fa da sfondo, fiancheggiato da paraste e sormontato da un arco a giorno, nella cui luce si intaglia lo stemma dei Torlonia. L'acqua discende a ventaglio da un antico mascherone, e riempie un grande sarcofago finemente intagliato, uno dei più belli e ricchi fra i moltissimi che sono stati trasformati in vasche di fontane. Nel fondo del prospetto, fra lo stemma e il mascherone, una vistosa lapide reca l'iscrizione che ricorda come la fontana fu fatta erigere l'anno 1842 dal Duca don Marino Torlonia, a sue spese e sopra un'area di sua proprietà. Il rigurgito del sarco¬fago — sorretto da due zampe leonine — scende ad alimentare la vasca semicircolare sottostante, protetta da colonnine di bigio.
Luogo di suggestive ricordan¬ze, questo, che ci richiamano alla mente la nobile figura, santa¬mente cristiana di Pio VII, il Pontefice che dopo di essere sta¬to così duramente provato dalla aspra politica di Napoleone I, ricambiò le offese, la cattura e l'esilio con la paterna, affettuosa ospitalità offerta nei Suoi Stati e a Roma ai Napoleonidi, di¬spersi dopo la caduta dell'Im¬peratore e la sua deportazione. Fu Pio VII, infatti, che accolse a Roma e che protesse Mada¬ma Letizia — detta poi Mater Regum — Paolina Borghese, immortalata nei marmi del Canova, Luciano, il Cardinale Fesch, la Regina Ortensia, il Re Girolamo, il Re Luigi, il Principe Carlo: fu Lui che li aiutò a sistemarsi signorilmente nei palazzi Rinuccini, Falconieri, Salviati, Ruspoli, ed  
in questo palazzo di via Bocca di Leone, già dei Nunes ed ora dei Torlonia.
Queste, e molte altre storie e vicende, ci racconta da quasi un secolo la fontanina di Bocca di Leone, col suo incessante mormorio: il suo vecchio mascherone, occhieggiando dall'angolo di via Condotti, ha veduto passare molti cortei reali e principeschi, diretti ai grandi alberghi dove solevano prendere stanza i sovrani e i grandi personaggi in visita alla Corte Pontificia. Sopraffatta per parecchi anni dal frago¬roso transito dei treni tranviari, la fontanina ha ritrovato ora, dopo la rimozione delle rotaie da via Condotti, un po' dell'antica pace signorile, del suo raccoglimento quasi mistico, del suo riposante silenzio, rievo¬catore di grandi memorie.

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