Breve Storia - ROMACITTAETERNA

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Roma Medievale

Il ciclo di Roma Antica, si conclude nel 476 d.c. con la destituzione dell’ultimo Imperatore Romolo Augustolo (figlio del generale Oreste) ad opera di Odoacre che, decreterà la fine dell’Impero Romano d’Occidente, con l’invio delle insegne imperiali, all’Imperatore d’Oriente e assumendo il titolo di Re d’Italia, riconosciuto dal Senato ma non approvato da Zenone (Imperatore d’Oriente) che invece lo riconosce come patricius.


Roma medievale 477-1446 D.C.

Anno477D.C. Roma conta 200.000 abitanti circa. La città è governata da un prefetto urbano nominato da Odoacre.
Il Senato mantiene ancora le sue funzionalità.
Nel sul Celio viene costruita la basilica di Santo Stefano Rotondo, la prima chiesa ricavata da un antico tempio dedicato al dio Fauno.
Il re degli Ostrogoti, Teodorico (474-526),occupa la Macedonia, l’Epiro e la Tessalonica, province dell’ Impero d’Oriente.
Odoacre aggiunge al suo regno la Sicilia, ottenuta dai Vandali in cambio di un tributo.
Nel , presso porta San Lorenzo, viene costruita la chiesa di Santa Bibiana.
In Gallia muore il re dei Franchi Salii, Childerico, e gli succede Clodoveo, fondatore della dinastia dei Merovingi.
Nel Odoacre conquista la Dalmazia includendola al regno italico. In quell’anno Zenone emana l’editto Henoticon, nel quale tende a conciliare le tesi dei cattolici e dei monofisti.
Il 10 marzo del , muore papa Simplicio e viene sepolto in San Pietro. Odoacre invia a Roma il prefetto Cecina Basilio perché riunisca a San Pietro, clero e laici al fine di eleggere il nuovo papa, che dovrà avere comunque la sua approvazione.
Il 13 marzo, viene eletto papa Felice III (appartenente alla famiglia romana degli Anici).
Nel si apre uno scisma tra Roma e l’Oriente. Felice III scomunica il patriarca di Costantinopoli Acacio che, forte del suo accordo con l’Imperatore d’Oriente, aveva deposto Talaia (vescovo di Alessandria) e non aveva di fatto annullato l’Henoticon. Zenone nel frattempo, nomina Teodorico console e capo dell’esercito.
Tral il ed il Odoacre provoca la fedeltà verso Zenone, sconfiggendo Feta (re dei Rugi) sul Danubio e deportando il suo popolo in Italia. L’Imperatore d’Oriente decide dunque di inviare Teodorico in Italia, con il compito di invaderla e conquistarla. La battaglia si svolge sulle rive del fiume Adda e vede in Teodorico il vincitore, con il Senato romano schierato a suo favore. Odoacre, battuto, tenta in ultimo di ottenere da Zenone la veste regale, inviando a Bisanzio il patrizio Festo.
Il 9 aprile del muore Zenone e sale al trono d’Oriente Anastasio I . Il 1 Marzo dell’anno successivo,muore Felice III che viene sepolto nella basilica San Paolo- E’ consacrato papa l’ africano Gelasio I .
Nel Marzo del Teodorico conquista  Ravenna, trucidando Odoacre ed i suoi uomini, si proclama re d’ Italia. Gelasio I nel redige la “teoria dei due poteri” indicendo un concilio a Roma, dove affermerà che i vescovi sono superiori ai sovrani come dispensatori di sacramenti.
Redigerà altresì il sacramentarium, messale con l’indicazione dei conti liturgici.
Nel  in data 2 Febbraio Gelasio I sostituisce la festa pagana dei LUPERCALI  con quella della CANDELORA. Il 21 Novembre morirà e le sue spoglie verranno sepolte in San Pietro.
Tre giorni dopo il romano Anastasio II viene consacrato papa.
Nel il Re Merovingio Clodoveo, prendendo in sposa Clotilde (figlia del Re dei Burgundi) si converte al cristianesimo.
Il papa Anastasio II verrà popolarmente ritenuto eretico, riammettendo nella chiesa il diacono di Tessalonica  Fotino (scomunicato perché seguace di Eutiche).
Teodorico invierà a Costantinopoli il console Festo per ottenere il riconoscimento come Re d’Italia,dall’imperatore Anastasio.
Il 19 Marzo del muore Anastasio II che avrà sepoltura a San Pietro. Al suo posto, verranno nominati contemporaneamente due papi : il diacono sardo Simmaco , voluto dalla maggioranza della comunità consacrato presso la basilica del Laterano è l’arciprete Lorenzo,invocato dalla minoranza e  dal console Festo, in Santa Maria Maggiore.
A Dicembre scoppiano gli scontri tra le due comunità cristiane. Per risolvere la diatriba tra i due papi ,viene mandata una delegazione a Ravenna da Teodorico, perché possa egli indicare chi va riconosciuto come papa. Teodorico sentenziò che chi aveva ottenuto la maggioranza dei voti era colui che doveva godere di tale investitura,ovvero Simmaco.
Lorenzo si ritirò a Nocera e fu da allora indicato come l’antipapa.
Il 1 Marzo Simmaco convocò un concilio per discutere, insieme a 72 vescovi italiani, circa le elezioni pontificia,stabilendo che essa può avvenire con la sola partecipazione ecclesiastica,decretando il principio della maggioranza dei voti. Nei verbali risulterà che titoli nella

Diocesi di Roma sono 28, oltre 4 basiliche patriarcali.  Aprile  Un gruppo di senatori invia a Teodorico un'ac-cusa contro Simac relativa balia celebrazione della Pasqua in data diversa da quella ufficiale; il papa convocato a Ravenna, dove le accuse si rivelano relative al peccato di lussuria e sperpero dei beni della Chiesa, per cui Simmaco, rifiutandosi di essere giudicato, torna a Roma e si rinchiude in San PIETRO. Teodorico, in urto con Simmaco, convoca un concilio
a Roma per giudicarlo, confisca i beni pontifici e nomina il vescovo di Venezia, Pietro di Altino, reggente della Chiesa di Roma perche presieda il concilio.
Maggio Si riunisce il concilio nella basilica di Santa Croce sotto la presidenza di Pietro di Altino, che convoca t'antipapa Lorenzo da Nocera. Nella prima sessione Simmaco chiede la restituzione      dei beni e I'allontanamento di Pietro di Altino; le sue richieste sono respinte e Simmaco si rin-chiude a San Pietro. Settembre Seconda sessione del concilio; Simmaco viene assalito mentre si trasferisce nella basilica di Santa Croce, con una fitta lapidazione che provoca La morte di due preti, e Simmaco si rifiuta di partecipare al concilio. Ottobre Nuovi tumulti, con il concilio che si spacca in due. I vescovi fedeli a Simmaco si riuniscono in San Pietro e decretano che il papa non può essere giudicato; gli altri vescovi confermano I'autorità pontificia di Lorenzo, che fa porre un suo busto nella basilica di San Paolo. Proseguono tumulti tra Le due fazioni di Roma spac-cata in due in un vero scisma con Simmaco, barricato a San Pietro, e Lorenzo, insediato a San PaoloTeodorico emana un ordine che mette fine allo scisma: viene confermata I'autorità di Simmaco e Lorenzo e nuovamente mandato in esilio, in una villa del console Festo, dove morirà.
508nel  regno visigoto viene promulgata La Lex Romana Visigotorum che regola i rapporti tra i Visigoti e le popolazioni locali di origine romana. Teodorico inizia la guerra contro i Franchi. Simmaco consacra la chiesa di San Pancrazio sul Gianicolo. Dicembre Morte di Clodoveo.
512Simmaco consacra La chiesa di San Martino ai Monti. A Bisanzio si verificano aspre Lotte tra gli ortodossi ed i monofisiti spalleggiati dall'imperatore Anastasio I°.   
luglio Muore Simmaco e viene sepolto in San Pie-tro.
20 luglio Viene consacrato papa il diacono di Frosinone Ormisda.  
Muore I'imperatore d'Oriente Anastasio e gli succede Giustino, comandante delta guardia imperiale. Un concilio a Costantinopoli ripristina i rapporti tra la Chiesa di Roma e quella orientate. Ormisda invia a Costantinopoli suoi Legati. 28 marzo Giustino sottoscrive la cosiddetta "formula di Ormisda": «lo considero le sante chiese di Dio, quella delta vecchia Roma e quella della nuova Roma, come una stessa Chiesa, la sede di Pietro apostolo e la sede episcopale di Bisanzio come una stessa sede». 2.500 vescovi orientali controfirmano la "formula di Ormisda".
Ormisda prescrive il canto del Gloria nelle messe domenicali.
521Ormisda scomunica un gruppo di monaci sciiti diRoma seguaci della tesi "Uno della Trinità e stato crocifisso", alla quale oppone la formula "Una delle tre divine persone ha patito secondo la carne". A Costantinopoli Giustiniano (482-565). nipote di Giustino, assume I'ufficio di console.
Ormisda condanna all'esilio un gruppo di monaci e fa bruciare i loro libri nella piazza antistante la basilica di San Giovanni in Laterano. Lo scrittore Severino Boezio (480-524) diventa magister officiorum alla corte di Teodorico. agosto Muore Ormisda e viene sepolto nella basilica di San Pietro.
13 agosto Viene eletto papa il toscano Giovanni I.
Maggio Giovanni I muore in prigione a Ravenna;La salma sarà trasportata a Roma e sepolta nel portico
della basilica di San Pietro con la scritta "victima christi".
12 tuglio Per volere di Teodorico è consacrato papa Felice IV, nativo del Sannio.
30 agosto Muore Teodorico; e sul trono di Ravenna la figlia Amalasunta [494ca-535], reggente del figlio
Atalarico. Muore Giustino e sul trono di Bisanzio gli succede il nipote Giustiniano
nel Foro Romano, a ridosso del Tempio del Divo Romolo, viene costruita la chiesa del Santi Cosma e Damiano; sarà totalmente rinnovata nel 1562 [v.]. A Costantinopoli Giustiniano impone ai monaci I'obbligo del canto nei tre momenti principali della giornata (mattino, mezzogiorno e vespro).
Cassiodoro e nominato prefetto di Roma.
529Benedetto da Norcia fonda I'abbazia di Montecassino. A Bisanzio viene redatta la prima raccolta di leggi con il  nome di Codex Justinianus, sotto La direzione del giurista Teofilo e di Triboniano, ministro delta Giustizia. Nel concilio di Orange il  vescovo Cesario di Aries fa condannare I'eresia di Pelagio. Felice iv offre il proprio pallio all'arcidiacono romano Bonifacio, decretandolo suo successore. 530 settembre Muore Felice iv, che viene sepolto inSan Pietro. Lo stesso giorno una minoranza delclero nella basilica del Laterano consacra papa l'arcidiacono romano Bonifacio, con questo nome.giadesignato da Felice IV; contemporaneamente la
maggioranza del clero consacra papa il greco Dioscuro nella basilica Giulia.
ottobre Muore Dioscuro e Bonifacio II  viene riconosciuto papa da tutta la comunita.
II generate bizantino Belisario [495ca-565] sconfiggei Persiani a Dara. Bonifacio n indice un concilio nel quale scomunica Dioscuro, anche se morto, e designa come successore il diacono romano Vigilio, imponendo ai preti della comunita il giuramento di rispettare la scelta. Secondo concilio a Roma con la presenza del senator!; Bonifacio ii brucia iI decreto relative alia successione ed emana una legge che condanna la simonia nell'elezione pontificia. Le decisioni del concilio vengono approvate anche dal Senato, la cui autorita subentra a quella regia.
ottobre Muore Bonifacio II, che viene sepolto in San Pietro.
Dicembre Viene eletto papa Mercuriale, un prete di San Clemente. gennaio Mercuriale viene consacrato papa;assume il nome di Giovanniii, primo papa della storia che cambia il nome. II Senato lo comunica ad Atalarico. Atalarico invia al prefetto di Roma Salvonzio una somma di denaro per il papa e una lettera di approvazione dell'eletto raccomandando di inciderla nel marmo della basilica vaticana. A Costantinopoli viene composta la raccolta delle Leggi detta Digesta o Pandectae.
Muore Atalarico e il governo resta nelle mani della madre Amalasunta, che sposa Teodato. Belisario espugna Cartagine, mettendo fine al regno.5358 maggio Muore Giovanni iI, che viene sepolto in San Pietro. 13 maggio Viene consacrato il nuovo papa Agapito I con questo nome, un romano figlio di un prete. Giugno Agapito convoca un concilio, nel quale dà aile fiamme I'anatema contro Dioscuro e condanna la designazione di un successore fatta da un papa in vita. Luglio Belisario sbarca in Sicilia e la conquista. Novembre Teodato si sposta a Roma e invia a Costantinopoli Agapito per convincere Giustiniano a desistere dalla guerra.  II papa  non  ci  riesce,  ma approfitta del viaggio per far sostituire il patriarca monofisita Antimo. protetto dall'imperatrice Teodora (525-548), con I'ortodosso Menas. Agapito si ammala e resta a Bisanzio.
aprite Agapito muore a Costantinopoli; la salma verrà trasportata a Roma e sepolta in San Pietro. 29 maggio Giunta la notizia della morte di Agapito, Teodato fa eleggere papa Silverio, figlio del papa Ormisda. 1 giugno Viene consacrato Silverio. 5 giugno Totila e destituito dai soldati e ucciso mentre tenta di fuggire da Roma. Diventa re Vitige, che si sposta su Ravenna, lasciando solo una guarnigione a difesa di Roma.Novemhre Belisario conquista NapoLl. Silverio consiglia il Senato di invitare Belisario a raggiungere Roma. 10 dicembre La notte Belisario entra dalla Porta Asinaria, mentre i Goti escono dalla Porta Flaminia, Belisario va a risiedere sul Pincio e prepara la difesa della citta da un attacco dei Goti. 15 dicembre Iniziano i lavori di difesa da parte di Belisario; vengono rinforzate le mura, chiusa la Porta Flaminia e aperta la Porta Belisaria a monte dell'attuale via Veneto, che sarà poi detta Porta Pin-  , ciana; e anche costruita una torre di presidio sul ponte Milvio. 6 marzo Vitige inizia L'assedio di Roma con 150.000 uomini e fa tagliare gli acquedotti; Belisario fa costruire sul Tevere i mulini, che saranno utilizzati fino al 1870. L'assedio dura un anno e i romani si difendono lanciando dalle mura statue e blocchi di marmo sugli assalitori. 28 marzo Papa Silverio, accusato ingiustamente di   tradimento e di accordo con i Goti da Belisario e dalla moglie Antonina, viene deposto e relegato a Patara,
in Licia.
Abbiamo già annoiato il lettore con date, luoghi, nomi, ora basta ! cerchiamo di rendere il viaggio un po’ più leggero entrando nella :


La Roma medievale

Dal IV-V secolo, con la decadenza della Roma imsi vanifica l'aspetto pagano del caput munche, in prospettiva, dovrebbe rinnovare i suoi prestigiosi connotati intorno alla tomba dell'apoPietro. Imperatore e Senato scompaiono e ogni organizzazione civile vien meno; la Chiesa dil'istituto cittadino più importante e prende in fondo possesso di Roma con una azione amminie assistenziale. I
tituli, ovvero le parrocchie urbane, assumono competenze non solo religiose, distribuite in 7 diaconie che vanno a collocarsi nel contesto delle 14 Regioni augustee. Alla suddivisiocivile si sovrappone quella ecclesiastica; il centro della vita cittadina si sposta dai Fori al Laterano, anche se la pianta di Roma sostanzialmente non muta.
Quello che distrugge la città sono le espugnazioni rila fame, la peste, la malaria; la popolazione diminuisce vertiginosamente fino a 100.000 abitanRoma adesso è una grossa città di provincia più che una metropoli; vive di ricordi. Con l'VIII secolo si registra un modesto miglioratutelato dalla restaurazione imperiale; le Reaugustee riprendono una loro funzionalità e sembrano convivere serenamente con le Diaconie, guidate da un laico in veste di capitano o rettore.
C'è una lenta ripresa dell'attività edilizia e si procead una riorganizzazione stradale urbana con le rispettive denominazioni. Reggono al tempo la via Lata, il Caput Africae o la Suburana, ma altre camnome prendendolo perlopiù dalle chiese; solo i monumenti illustri come il Colosseo o il Teatro Marcello resistono alla sistematica clerizzazione dei toponimi.
Già nel X secolo c'è la via Pontificia ovvero la strapercorsa dal papa da S. Pietro al Laterano per la presa di possesso e l'incoronazione, ma appare anche l'indicazione di via publica o communis; si tratta in gran parte di strade irregolari, rifacimento delle antiche tra ruderi e macerie, ovvero di un gran numero di vicoli e viuzze. Sono sorte le Mura Leocontro l'assalto dei Saraceni e in fondo ci si arintorno alla tomba di Pietro; Roma diventa, in certi momenti, la sola Civitas Leonina con il suo Borgo.
Le 14 Regioni hanno ora, naturalmente, un'altra ubicazione, abbracciando un territorio urbano murispetto a quello di mille anni prima. È per queche tra il X e l'XI secolo le Regioni si riducono a 12, naturalmente con una ubicazione ben diversa da quella di mille anni prima, con un territorio ditanto che due, la  e , esistono soltanto sulla carta, essendo in pratica abbandonate a se stesse e ovviamente disabitate. Approssimativamenla I comprende l'Aventino, la II il Celio e parte del Palatino, la III la zona Esquiliae augustea, la IV il Quirinale e il Viminale, la V una parte del Campo Marzio, la VI l'attuale quartiere Trevi, la VII il terriintorno alla colonna Traiana, l'VIII le pendici del Campidoglio, la IX il resto del Campo Marzio e la XII la zona augustea della Piscina Publica. Dopo il Mille, in questo contesto di incerta urbanizl'istituzione del Comune fa nello stesso tempo il bene e il male della città; le lotte tra le faper le cariche civili e l'esilio frequente dei panon danno continuità all'opera di lenta restauraIl centro cittadino si sposta sul Campidoglio, nella crisi del Laterano: si riapre il Senato, ma nella pur intensa attività politica Roma non trova un forsostegno economico-sociale di rinnovamento. Nonostante la ventata laica, sono sempre le chiese ad essere ricostruite e non edifici di pubblica utilità come acquedotti o ponti; sulle rovine delle basiliche paleocristiane sorgono quelle romaniche. L'unica impronta civile è nell'erezione delle torri da parte delle nobili famiglie, nefaste però perché simdelle lotte per il potere. Finiscono per elevarsi tra agglomerati isolati di case ed incerti sentieri che si aprono nel Foro Romano, ora chiamato Campo Vaccino, o si arrampicano sul Campidoglio, divenil Monte Caprino. Denominazioni, ovvero todel tempo che rivelano una desolante realtà, con vacche e capre pascolanti tra antiche prestigiose vestigia.
«Se potessimo rappresentare in rilievo l'aspetto dellla città» in quell'epoca, ha scritto il Gregorovius, «avremmo davanti agli occhi un quadro veramente bizzarro. Essa somigliava a un grande campo cinto da mura tutte coperte di muschio, con alture e vallacon terreni ora coltivati, ora squallidamente deserti, da cui emergevano a tratti oscure torri, castelbasiliche e conventi decrepiti già quasi in rovina, monumenti colossali avvolti nell'edera, terme, acdiroccati, colonnati di templi, colonne soarchi di trionfo muniti di torri, mentre un groviglio di strade strettissime spesso sbarrate dai ruderi, incrociava le rovine e il biondo Tevere, passotto i ponti di pietra già mezzi cadenti, mescorreva attraverso quel triste deserto». La popolazione non superava i 20.000 abitanti. Ma questo dato è forse un incentivo a riorganizzarsia pure lentamente; il Comune, avendo a che facon una ridotta popolazione, riesce meglio a ril'amministrazione, sia pure tra alti e bassi.
È un fatto significativo che dal XIV secolo le Regioni risalgano concretamente a 12, tutte al di qua del Tevere, e che ad esse si aggiunga in breve anche la zona al di là del fiume, Trastevere con tutto il Borgo come tredicesimo. Queste Regioni inoltre, in bocca al popolo, diventano Rioni, per il graduale imbardella lingua, tramite il termine «Rejoni», e assumono i loro nomi moderni, anche se ufficialmente ancora espressi in lingua latina, in un caso genitivo che sottintende il termine regio.

I. Montium
II. Trvii
III. Columnae
IV. Campi Martis
V. Pontis
VI. Parionis
VII Arenulaee
VIII. S. Eustachii
IX. Pineae
X. Campitela
XI. S. Angeli
XII. Ripae
XIII. Transtiberis

Questa suddivisione territoriale toponomastica è probabilmente l'elemento più concreto che l'amministazione comunale lascia in eredità al futuro della città, che peraltro, con il definitivo ritorno dei papi da Avignone, procederà ormai sicura verso la sua rinascita.
La rinascita di Roma dalla seconda metà del xv seè tutelata da mecenati come Sisto IV, Leone x e Giulio II e da artisti come Bramante, Sangallo, Raffaello e Michelangelo; è lo splendore del Vaticache si riflette sul «centro storico» e neanche il Sacco del 1527 riuscirà ad oscurarlo. Intorno al Cusi stabilisce di conseguenza un efficace sisteviario: la rocca antistante Ponte S. Angelo, con via Giulia, via dei Banchi Nuovi e via dei Coronari, e quella del cosiddetto Tridente, da piazza del Poa via Ripetta, dal Corso a via del Babuino, cola base della moderna topografia urbana di Roma.
Altra sistematica impostazione stradale viene da Paolo III con via dei Condotti, che consente la cointensiva della zona ai piedi di Trinità dei Monti, e la ricostruzione del Campidoglio. È così pronto l'apparato per le ampie prospettive scenoed è quanto opera Sisto v, recuperando le precedenti strutture viarie ad un più complesso piadi strade, per collegare fra loro i punti nevralgici della città e le grandi basiliche, lutto sommato l'impianto sistino risulta superiore alle esigenze di una popolazione che sta per raggiuni 100.000 abitanti, numero sul quale finisce peò per assestarsi; risponde più che altro allo spirito controriformista di rinnovare il volto di Roma co-
me centro dell'universo cristiano. E su questa impostazione lo schema urbano non muta più fino a tutto il Settecento; Bernini e Maderno seguitano a dare il loro contributo con le soluziodi tipo scenografico date alla creazione di ampie piazze, decorate da colonnati, obelischi e fontane. Sono in tal modo definite le piazze emblematiche di Roma barocca, cioè di S. Pietro e S. Giovanni in Laterano, Colonna, Montecitorio e Navona. E anquelle di S. Maria Maggiore e di Spagna fino alle irripetibili di Fontana di Trevi e della scalinata di Trinità dei Monti.
Nel frattempo i Rioni sono diventati 14, con la sedi Borgo da Trastevere voluta da Sisto v, e i nomi ormai non suonano più in latino ma con nomi in «volgare» definitivi:
I.    Monti
II.   Trevi
III. Colonna
IV.  Campo Marzio
V.    Ponte
VI.   Parione
VII.  Regola
VIII. S. Eustachio
IX.   Pigna
X.    Campitelli
XI.   S.Angelo
XII.  Ripa
XIII .Trastevere
XIV. Borgo



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