Scheda - ROMACITTAETERNA

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Roma Antica > Esercito


Il castrum era a pianta quadrata e veniva attraversato da due vie principali perpendicolari tra loro: il "cardo" da nord a sud, il "decumano" da est a ovest; alle quattro estremità si trovavano le porte. Al centro veniva posta la tenda del generale con le insegne delle legioni (ogni campo ne accoglieva due) e quelle dei tribuni. Le truppe si accampavano per centurie in quadrati o rettangoli di tende, così che il castrum assumeva la forma di una scacchiera in cui le vie di collegamento si intersecavano sempre ad angolo retto. Il campo era circondato e fortificato da un fossato largo circa un metro e mezzo e profondo uno; il terreno di scavo ammucchiato nella parte interna, andava a costituire insieme al pietrame un parapetto di circa due metri di altezza, sormontato da una palizzata lungo la quale vigilavano giorno e notte le sentinelle, alternandosi in turni di guardia.
Nei punti strategici ai confini dell'impero (limes) sorgevano accampamenti permanenti. La loro pianta era simile al castrum militare, ma invece di tende, palizzate e bastioni in terra battuta erano costituiti da edifici e mura di pietra. Erano organizzati come piccole città, con un mercato, officine, un ospedale e, non di rado, anche un teatro e le terme. Gli alloggi delle truppe erano disposti in modo che ogni gruppo di dormitori ospitasse due centurie e ogni camerata otto legionari con il loro equipaggiamento; alle estremità di ogni gruppo di dormitori c'erano gli alloggi dei centurioni. All'incrocio del cardo col decumano era sistemato il quartiere generale detto principia.
La presenza di un acquartieramento stabile richiamava sempre la povera gente dei dintorni e i piccoli trafficanti che vivevano rifornendo di generi di conforto i legionari. Si formava così, poco distante o addirittura annesso alle mura, un villaggio (vicus) molto frequentato dai soldati alla ricerca di osterie e locali di divertimento. Molti soldati finivano addirittura col mettere su famiglia sposando donne del luogo.

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