Le Terme di Diocleziano iniziate nel 298 e compiute tra il 305 e il 306. Erano le più grandiose di Roma e coprivano una superficie di m 376x361, corrispondente press'a poco allo spazio rettangolare compreso tra piazza S. Bernardo e il cortile della Corte dei Conti (Ministero delle Finanze) a NO, via del Viminale e piazza dei Cinquecento a SE, via Volturno a NE e via Torino a SO.
La pianta del colossale stabilimento (pare che potesse ospitare 3000 bagnanti contemporaneamente) era analoga a quella delle altre terme, specialmente quelle di Traiano: un corpo di fabbrica centrale circondato da giardini con ninfei, esedre e con gruppi di sale all'intorno. L'esedra principale, che serviva da cavea per assistere alle esercitazioni ginnastiche, è ripetuta nelle sue linee generali (m 144 di diametro) dai palazzi del Koch in piazza della Repubblica (non era però interrotta nel mezzo, perché l'ingresso alle Terme era sul lato opposto). Oltre al gruppo di edifici trasformati nella chiesa di S. Maria degli Angeli e nel Museo Naz. Romano, rimangono delle Terme: due sale circolari agli angoli SO e SE della cinta esterna (una è la chiesa di S. Bernardo, l'altra è visibile all'angolo di via Viminale); una sala rotondo-ottagona alO del corpo centrale delle Terme, in via Cernaia, coperta da cupola, e che oggi accoglie il Planetario per la riproduzione dei movimenti degli astri (è detta « Sala Minerva »); altri resti furono trovati lungo la via Parigi, . Un'esedra della cinta esterna si vede nei giardinetti di piazza dei Cinquecento; ad altra esedra e a un ambiente rettangolare si accede dal giardino del Museo. Oltre le grandiose proporzioni degli ambienti, si può notare la solida e ardita struttura laterizia delle rovine visibili. Ma una visione adeguata si ha solo visitando il Museo Naz. Romano.