
PONTE MILVIO
E uno dei più antichi e storicamente tra i più importanti ponti di Roma, presso il quale confluivano, oltre alle vie Flaminia e Cassia, anche la Clodia e la Veientana. La sua origine risale, con probabilità, al IV-III secolo a.C. ed era inizialmente in legno; fu poi rifatto ex novo e prese il nome dal magistrato che ne autorizzò la costruzione in muratura, tale Molvius, donde Molvio e quindi Milvio. Ma per i romani fu e resta ponte Molle, anzi, più esattamente, Mollo, denominazione che sarebbe derivata, secondo una strana leggenda, dal fatto che anticamente esso molleggiava! È certo, comunque, che nel 109 a.C. venne ricostruito dal censore Marco Emilio Scauro. Nel 1450 papa Nicolò V vi fece eseguire lavori di restauro, completati nel 1457 da Clemente III che portò a termine anche la ricostruzione dell'antica torre di guardia (risalente forse all'epoca delle fortificazioni di Aureliano), il cui ingresso, per volontà di Pio VII, il Valadier nel 1805 foggiò a forma di arco. Presenta quattro grandi archi e tre più piccoli: la testata verso il viale Tiziano è ornata da due statue: S. Giovanni Nepomuceno del Cornacchini (1731) e l'Immacolata del Pigiani (1840). Di qui il fiume inizia la grande curva che costeggia, sulla destra, con il lungotevere Maresciallo Diaz, la zona del Foro Italico tra la Casa Internazionale dello Studente e il palazzo del Ministero degli Affari Esteri, e sulla sinistra, con il lungotevere Thaon di Revel, il quartiere Flaminio.