Cesare - ROMACITTAETERNA

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Roma Antica > Esercito

Gaio Giulio Cesare (100-44 a.C.) proveniva dall'antichissima famiglia Iulia che si vantava di discendere dall'eroe troiano Enea. Nell'80 a.C. partecipò ad alcune campagne militari in Asia Minore ma si dedicò alla vita pubblica piuttosto tardi, quando esercitò la pretura a Roma nel 62 a.C. e fu pontefice massimo nel 63 a.C. Nel 60 a.C. Cesare strinse con Gneo Pompeo e Licinio Crasso, gli uomini più importanti della Repubblica, il patto privato del triumvirato, che gli consentì di iniziare la scalata al potere: fu console nel 59 e l'anno successivo proconsole straordinario per cinque anni nella Gallia Cisalpina, nella Gallia Narbonese e nell'Illirico.
Nel 58 a.C. intraprese la conquista della Gallia Chiomata e ne raccontò le gesta nei suoi famosi commentari dal titolo De bello Gallico. Nel bel mezzo dell'impresa corse a Lucca a incontrarsi con Pompeo e Crasso per rinnovare l'accordo grazie al quale gli fu consentito di prorogare per altri cinque anni il governo della Gallia. Ma nel 52 Pompeo riuscì a farsi eleggere console unico e, dopo la conquista della Gallia, il senato impose a Cesare di sciogliere il suo esercito. Nel 49 egli passò allora in armi il fiumiciattolo Rubicone che segnava il confine tra la provincia della Gallia Cisalpina e il territorio di Roma, costringendo Pompeo e parte dei senatori a fuggire in Grecia. Si accese così una guerra civile che ebbe termine con la sconfitta di Pompeo a Farsalo (49 a.C.). Nel 48 Cesare sbarcò in Egitto dove mise sul trono la regina Cleopatra, poi marciò contro Farnace, re del Ponto, contro Giuba di Numidia e sconfisse a Munda, in Spagna, gli ultimi pompeiani. Nel 45 era praticamente il padrone di Roma e lo rimase finché il pugnale dei congiurati guidati da Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio si abbatté su di lui, in senato, nel 44 a.C.

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