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Le guerre Sannitiche

Roma Antica > Esercito

Alla metà del IV sec. a.C. Roma cominciò a guardare alle fertili terre campane occupate dai Sanniti come alle zone naturali della sua espansione oltre i ristretti confini del Lazio. I Sanniti erano organizzati in una grande confederazione di tribù e controllavano gran parte dell'Italia meridionale, dall'Appennino campano fino alle regioni costiere della Magna Grecia.
Contro di essi i romani combatterono tre guerre. La prima durò due anni (343-341 a.C.); i Sanniti vennero battuti e Roma estese il suo dominio sulla Campania. Nel 328 a.C. i romani tornarono all'attacco assediando e occupando Napoli, città greca ma alleata dei Sanniti. Questa volta il conflitto fu più lungo e anche molto più aspro. Presso Caudio (non lontano da Benevento) i romani furono accerchiati mentre attraversavano una stretta gola (Forche Caudine) dalle truppe nemiche guidate da Ponzio Erennio e costretti alla resa. Fu loro concesso di ritirarsi ma dovettero passare sotto il giogo, un'umiliazione che non venne mai dimenticata. I romani riportarono poi la decisiva vittoria di Boviano (304 a.C.) che mise fine a questa seconda fase di guerra. Pochi anni più tardi (298 a.C.), i Sanniti ripresero le armi uniti ai galli della costa adriatica, agli Etrusche e agli Umbri, ma la coalizione fu sconfitta dai romani nella battaglia campale di Sentino, nelle Marche.

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